Project Description
Sette fotografi, Matteo Basilè, Angelo Cricchi, Susanna Ferrante, Laurent Segretier, Mote Sinabel Aoki, Nicol Vizioli, Fernanda Veròn, si confrontano sullo stesso soggetto, per proporne altrettante eterogenee visioni. Diversi per età, provenienza e stile, i protagonisti dell’esposizione offrono un incontro di culture, in cui la tradizione occidentale incontra quella orientale. Il ritratto di Issei Fujita, giovane stilista giapponese approdato a Roma nel 1999, diviene occasione per aprirsi alla creatività di una rappresentazione dell’uomo in rapporto con se stesso e con la natura. Emergono così weltanschauung totalmente diverse che mettono in risalto aspetti e qualità che, insieme, compongono l’essenza del giovane stilista giapponese. Fil rouge che collega tutte le opere in mostra è un’atmosfera intima, volta a cogliere quell’immagine interna che va oltre l’apparenza esteriore.
Ambientata nel Palazzo della Regia Dogana, la mostra Seven Doors, promossa dal brand Lumen et Umbra, a cura di Angelo Cricchi, prevede di dedicare ad ogni artista una stanza. Ognuna delle sette porte apre, dunque, ad un diverso universo di senso, nella misura in cui ciascun artista invitato a partecipare, ha potuto fare dello spazio che lo ospita la cornice tridimensionale delle proprie fotografie, creando un ambiente installativo volto ad amplificare il senso dell’immagine. Si passa da fotografie fortemente pittoriche, con suggestioni anticheggianti ed etnologiche, come quelle di Fernanda Veròn eMote Sinabel Aoki, ad altre che hanno colori forti, contrastanti e accesi, come i lavori di Matteo Basilé ed Angelo Cricchi, fino ad arrivare ad una fotografia intima e introspettiva come quella di Susanna Ferrante e Nicol Vizioli, passando per un’indagine analitica del soggetto, propria dei lavori di Laurant Segretier.
Seven photographers, Matteo Basilè, Angelo Cricchi, Susanna Ferrante, Laurent Segretier, Mote Sinabel Aoki, Nicol Vizioli, Fernanda Veròn, confront on the same subject, to offer just as many heterogeneous visions. Different for origin, age and style, the protagonists of the exposition offer a gathering of cultures, in which the western tradition meets the oriental one.
The portrait of Issei Fujita, young Japanese stylist who arrived in Rome in 1999, becomes an opportunity to open oneself to the creativity of a representation of a man in relation with himself and nature.
This way, completely different weltanschauungen emerge, highlighting aspects and qualities that, together, compose the essence of the young Japanese stylist. The fil rouge connecting all the works in the exposition is an intimate atmosphere, aimed to understand that internal image going beyond external appearance.
Set in the evocative context of Palazzo Della Regia Dogana, the project dedicates a room to each artist. Every door opens, then, to a different universe of sense, as every artist invited to participate was able to transform the given space in a three-dimensional setting of their own photographs, creating an environment and an installation designed to amplify the sense of the images. Going from strongly pictorial photographs with antique and ethnological suggestions, as those by Fernanda Veròn and Mote Sinabel Aoki, to other ones characterized by strong, contrasting and vibrant colors, like the works by Matteo Basilé and Angelo Cricchi, to intimate and introspective photography, as in Susanna Ferrante and Nicol Vizoli, passing by an analytic inquiry of the subject, signature of Laurant Segretier works.