Profilo d’acqua di Angelo Cricchi
A cura di Stella Gallas e Cristina Nisticò
La Galleria Doozo presenta Profilo d’acqua, mostra fotografica di Angelo Cricchi a cura di Stella Gallas e Cristina Nisticò. Una straordinaria serie di Polaroid e stampe fotografiche scattate lungo le arterie fluviali della Terra: Rio delle Amazzoni, Orinoco, Mekong, Huang-He, Mississippi, Nilo, Gange, Danubio. Cricchi con queste immagini racconta il suo viaggio alla costante ricerca “della presenza dell’acqua nello sguardo delle persone”. Migliaia di chilometri portandosi dietro uno strumento inadeguato e scomodo, una pesante fotocamera Linhof technika degli anni 50.
L’avventura inizia dal maestoso Rio delle Amazzoni: “appena i fatti della vita mi avevano fornito le motivazioni e l’urgenza per un brusco cambiamento, io per ricominciare, avevo scelto il fiume dei fiumi. E per visitarlo non avrei percorso la via deiConquistadores risalendo dal delta ma quella della natura: dalla sorgente alla foce”. Segue l’Orinoco partendo dal Salto Angel a Canaima, lungo Ciudad Bolivar sino al delta. Attraversa il Mekong dai confini con la Cina, il Myanmar, la Thailandia, la Cambogia e il Vietnam. In Cina realizza alcuni scatti sullo Huang-He, il Fiume Giallo, nel tratto della Mongolia interna. Il Mississippi lo segue in macchina lungo la Great River Road, da Minneapolis a Hannibal, la città dove cresce Mark Twain, per le terre degli Amish, e poi Memphis, la terra di Elvis, fino alle terre del blues, Clarcksdale, Moon Lake, New Orleans. Lungo il Nilo ripercorre i luoghi di Akenhaton. Sul Gange, il fiume sacro agli indù, ritrae i Gaths. E il Danubio blu.
La fragilità è alla base di River, progetto in itinere di Angelo Cricchi di cui fa parte questa consistente serie di ritratti. Fragile è il banco ottico, con cui Angelo Cricchi scatta i suoi ritratti “per forzare una visione già di per sé anomala”. Fragili sono le Polaroid trasportate in scatole stagne. Fragili le immagini sviluppate in circostanze che ricordano quelle del viaggiatore conradiano. Fragili sono le nostre certezze occidentali, nel momento dell’incontro con gli sguardi di chi vive lungo i fiumi. L’altrotopos di questo avventuroso lavoro fotografico è il fiume come ritorno al principio. Una visione che Angelo Cricchi ritrova nella biografia di Loren McIntyre, dove si narra di un ritorno alle origini dell’uomo risalendo verso la sorgente del fiume.