Una mostra a cura di Simona Cresci
#treperuno è il titolo della mostra con la quale l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata partecipa alla quinta edizione di Open House: evento annuale che nel week end del 7 e 8 maggio vede l’apertura gratuita di numerosi edifici della Capitale con mostre, workshop e appuntamenti culturali vari.
Nel Loft dell’ISFCI, sito al secondo piano dello storico Pastificio Cerere a San Lorenzo, saranno esposti i lavori di quattro docenti che presenteranno, ognuno, tre fotografie scelte tra la serie più significativa del loro percorso creativo professionale.
Matteo Basilé, Ottavio Celestino, Dario Coletti, Angelo Cricchi e Maurizio Valdarnini si distinguono – oltre che per la loro professione didattica presso l’ISFCI – per un autorevole curriculum artistico, che li vede protagonisti di importanti mostre pubbliche e private.
La mostra resterà aperta al pubblico il 7 e l’8 Maggio dalle ore 10.00 fino alle ore 22.00
Le Biografie degli autori
Matto Basilé – Docente e artista visivo
Inizia la sua carriera a metà degli anni ’90 ed è tra i primi artisti in Europa a fondere arte e tecnologia. Basilé possiede la straordinaria capacità di conciliare idee opposte come il bello e il grottesco, reale e surreale, naturale e artificiale. Esplorando le nature dell’essere umano, l’artista sviluppa il suo racconto dividendo il suo lavoro in capitoli: The Saints are Coming (2007), Thisoriented (2009), Thishumanity (2010), Landing (2012), UNSEEN (2014): una serie di passaggi indipendenti in cui l’artista negozia la sua percezione dell’esistenza. La ricerca di Basilé è un’interfaccia tra Oriente e Occidente, una dialettica interposta che opera come una collisione situata tra tradizione e modernità, tra sacro e profano.
Il Glossario di Basilé si basa non solo sui segni e valori senza tempo e multiculturali, ma comprende visivamente un linguaggio totalitario in cui il sogno non è più il soggetto della foto, ma incarna una narrazione del tutto riconoscibile, senza limiti. I suoi (anti eroi) ritratti minuziosi ci rimandano alla storia classica, ma contemporaneamente trasmettono lo spirito del nostro tempo. Formalmente, Basilé cancella l’antagonismo tra l’immaginario e il reale, innescando un complesso sistema di porte scorrevoli emozionali. Al contrario di “The Sleep of Reason Produces Monsters” di Goya, qui sogno e ragione convergono in un’epifania, dove l’unico e il molteplice sono componenti binomio alla comunione del sensoriale e razionale – la poetica di Matteo Basilé è un universo iconografico, è il frutto della combinazione tra manierismo tecnologico e surrealismo pittorico. I viaggi onirici dell’artista alla fine ci guidano verso diversi piani di comprensione, sia sensoriali che intellettuali, dove ci rendiamo improvvisamente conto di questi aspetti della realtà, che di solito sono nascosti all’interno del nostro io interiore; pertanto, la sua profonda indagine del Sé, l’Altro e l’Altrove finalmente corrisponde alla sua personale esperienza di vita al di fuori del suo ambiente originario, affrontando allo stesso tempo il senso dell’esistenza e nel contesto delle dinamiche confusione inerenti al processo di globalizzazione.
Ottavio Celestino – Direttore del Dipartimento di Pubblicità e docente di Fotografia pubblicitaria
Inizia la sua attività professionale nel 1990 con pubblicazioni e collaborazioni per diverse testate giornalistiche. Negli stessi anni inaugura un’ intensa attività di collaborazione con le principali Agenzie di pubblicià italiane ed estere tra Roma-Milano-Torino .
Membro dell’Art Director Club Italia, colleziona negli anni numerosi premi e riconoscimenti nel mondo dell’Advertising. Molto intensa la sua presenza nell’universo espositivo realizzando molteplici progetti fine- art presso Musei e Gallerie Italiane ed Estere.Tra i più rappresentativi si possono annoverare: Museo d’arte Contemporanea L. Pecci, Museo Bilotti di Rende, Palazzo delle Esposizione di Roma, Istituto italiano di Cultura Strasburgo, Fondazione Pastificio Cerere di Roma dove dal 1999 è attivo il proprio studio-atelier Espone altresì in Gallerie quali Ex Elettrofonica Roma, Mia Art Fair Milano,Officina Giovani Prato, Ex Magazzini Generali Roma, L&C Tirelli Losanna, Vhs Photogaleri Stoccarda. Molteplici le sue pubblicazioni editoriali : La differenza Invisibile Ed Giuntina; Species Ed Forte; 11 Storie Carlo Cambi Editore; Men Art Work Ed Nutrimenti; Nature Meccaniche Carlo Cambi Editore. Negli ultimi dieci anni riceve commissioni per Progetti e pubblicazioni di prestigio da: CRI, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Invitalia, Enel, Tim. Negli anni 2012/13 ,2015/16 l’influente magazine internazionale di Advertising Lùzers’s Archive lo inserisce tra i 200 Best Photographers World Wide.
Dario Coletti (Direttore Dipartimento di Fotogiornalismo e docente di Reportage)
E’ fotografo professionista dalla fine degli anni Ottanta. Ha collaborato con testate giornalistiche, istituzioni e organizzazioni umanitarie italiane e internazionali. Da sempre attento alle tematiche sociali negli ultimi anni è approdato a una fotografia di più ampio respiro, approfondendo il rapporto tra fotografia e antropologia visiva e sperimentando altri linguaggi dal documentario alla foto paesaggistica. Alla professione affianca l’attività didattica ed è oggi coordinatore del Dipartimento di Fotogiornalismo dell’ISFCI a Roma. Ha partecipato a diversi progetti espositivi collettivi sulla fotografia italiana, tra cui: “Unescoitalia” del Ministero per i Beni Ambientali e Culturali (itinerante dal (Bruxelles 22/01/2007) “Wonders of Italy” (Bruxelles 2007); “Il fotogiornalismo in Italia 1945-2005- linee di tendenza e percorsi” (Milano 2006); “la grande illusione”, (Roma – Temple University 2014) . Le sue fotografie sono conservate presso biblioteche e musei italiani, ha esposto in Italia e all’estero e ha ricevuto il premio Les Photographies de l’Annés 2008 dalla APPPF – Agence pour la Promotion de la Photographie Professionnelle en France. Nel 2012 vince il premio Marco Bastianelli per il miglior libro fotografico e riceve una menzione d’onore nell’International Photography Awards. Ha pubblicato diversi libri fotografici tra cui: Okeanos & Hades (Postcart Roma 2011), Ispantos (Soter editrice Sassari 2006), Gente di miniera (Poliedro 1999), Ammentos – feste popolari in Sardegna (edizione Ex Mà Cagliari1997), il fotografo e lo sciamano (Postcart Roma 2013); e il film documentario La scelta, uomini del buio (2007) sulla vita nelle miniere dell’iglesiente. Il suo lavoro ventennale sulla Sardegna, è stato ospitato nel 2007 e nel 2012 dal Festival internazionale della Fotografia di Roma in una mostra retrospettiva (2007) e in una collettiva al Macro di Roma (2012). È invitato e partecipa all’iniziativa di analisi del territorio dell’Aquila a cinque anni dal terremoto “Confotografia”, produce una cartella di stampe antiche sul tema del paesaggio interiore che poi diventerà il libro collettivo Dentro (Postcart Roma 2013). Attualmente collabora con il Ministero dei Beni Culturali Ufficio Unesco per la documentazione dei nuovi siti Unesco Italia e con la rivista Il Calendario del Popolo dove cura una rubrica di critica fotografica. È membro dei comitati scientifici: la rivista “il calendario del popolo” Sandro Teti editore, Istituto Superiore di Fotografia e comunicazione integrata – Roma, l’iniziativa culturale “I Libri Aiutano A Leggere il Mondo” – Cagliari.
Angelo Cricchi – Direttore Fashion Department e docente di Moda
Dopo una lunga carriera come atleta professionista, la sua passione si indirizza verso la fotografia. Come fotografo di moda ha collaborato con prestigiosi magazine internazionali, realizzando editoriali e ritratti di celebrities. Nel 1997 Angelo Cricchi fonda la sua casa di produzione, Lostandfound, per la quale realizza campagne pubblicitarie per clienti internazionali come Kenzo, Miss Sixty e Gucci. Dal 2001, Cricchi si cimenta nella direzione di cortometraggi, video d’arte e fashion film. La sua ricerca personale si è sviluppata parallelamente ai suoi lavori commerciali durante tutta la sua carriera. Dopo l’esibizione “Gloomy Sunday” al MAK a Vienna, nel 2009, riduce l’impegno nella fotografia di moda per concentrare la sua attenzione e il suo talento nella “fine art photography”. I suoi lavori sono stati esposti in musei ed istituzioni private in Italia, Olanda, Francia e in Austria. Angelo Cricchi è Creative Director del Magazine Mia Le Journal.
Maurizio Valdarnini – Direttore Didattico e docente di Ritratto
Lavora prevalentemente a Roma come fotografo ritrattista e collabora con alcune delle più importanti riviste e agenzie di pubblicità. Nelle sue fotografie tutto è e si svolge com’è senza troppa didascalia ottica e guardando i suoi ritratti si innesca una rara qualità: guardare l’altro provando a mettere il punto di vista tra il soggetto e il fotografo. Il “ritratto” si esprime, ma Maurizio è sia dalla parte della macchina che dalla sua. Non c’è né un esonerarsi dalla responsabilità di esprimere il proprio punto di vista sull’altro, sul “personaggio”, né al contrario il sentirsi il solo “autore”. C’è un gioco di messa in gioco reciproca, che in Valdarnini trova molta forza quando i ritratti, come spesso è, sono ambientati, costruiti, montati su una scenografia anche molto minimale ma, di nuovo, parlante. Ritratti, paesaggi, luoghi della memoria, il suo lavoro si articola lungo la linea della fotografia modernista con un chiaro e assoluto rispetto per le forme tradizionali del linguaggio fotografico. Autore di libri di ritratti fotografici“Visus”e “SOLO-portait d’Artistes” è laureato in Sociologia ed è docente da oltre 30 anni all’IstitutoSuperiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma dove è attualmente direttore. Al suo lavoro professionale affianca da sempre un’ intensa attività di sperimentazione fotografica ed un impegno didattico e formativo sulle future generazioni di fotografi e performer. Esperto presso la “Platform du Conseil International du Cinemà, de la Television et de la Comunication Audiovisuelle” del Ministero della Cultura Francese.Ha esposto in diverse mostre collettive e personali in prestigiose gallerie e musei istituzionali Il Segno 1999, Il Ferro di Cavallo 2005, galleria Container 2006, il museo CIAC 2008, galleria Casagrande nel 2010, Macro nel 2015. Alcuni dei suoi lavori di ricerca sono conservati presso il Museo Nazionale della Calcografia / Istituto Nazionale per la Grafica e presso diverse collezioni private.
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